L'"alleato" americano
La teoria per la quale l’Italia,
sostenendo gli angloamericani, avrebbe fatto i propri interessi è
una vera e propria panzana.
Fermo restando che non si potrebbe
accettare nemmeno questo, in quanto Civiltà ci apprende che non
si può avallare la prepotenza, il massacro degli inermi, la riduzione
di una popolazione alla fame e alla disperazione per puro interesse senza
con ciò essere oggettivamente ributtanti, i nostri interessi vanno
comunque in senso opposto.
Politicamente abbiamo perso il
nostro ruolo nel Mediterraneo, isolandoci dall’Europa che conta e senza
avere in cambio alcuna compensazione valida dagli angloamericani.
Economicamente ci siamo fatti
complici del tentativo di trasporre la recessione americana in Europa,
cioè a casa nostra, per permettere ai nostri padroni di respirare.
Abbiamo inoltre sventato sul nascere il passaggio all’euro per il petrolio
algerino e libico (ovverosia quello che consumiamo noi) il che ci avrebbe
concesso una minor spesa pubblica ed un calo non irrilevante del prezzo
della benzina. I soli a guadagnarci qualcosa, a parte qualche ditta
italo-americana, sono i mafiosi legati alle Sette Sorelle.
È infine possibile che questa
scelta suicida, vigliacca e vergognosa, sia stata dettata al nostro governo
da quelle famose clausole segrete stipulate nel ’45 e denunciate
quarant’anni più tardi dal capogruppo socialista alla Camera, On.
Formica, clausole che ci impongono militarmente la sudditanza da Washington
e che chiariscono che non siamo una nazione sovrana. |